Andrà tutto bene?

Io non so se andrà tutto bene. Anzi credo che molto sia già andato piuttosto male. Non potendolo più domandare ai morti, dovremmo forse chiedere cosa ne pensano i loro cari, che li hanno visti sparire dietro una porta a vetri opachi di un pronto soccorso e poi non ne hanno più potuto salutare nemmeno il cadavere.
Io credo che ciò che potrà andar bene sarà solo una parte, oramai, non più il tutto. Ma è per quella parte che ognuno di noi lotta, ciascuno a suo modo, ognuno cercando un appiglio che lo ancori a una speranza di normalità, che lo salvi dall’onda lunga della depressione, della disperazione e perfino della follia. 
Ognuno ha la sua àncora, io ne condivido qui una delle mie: la poesia, la letteratura. La poesia mi piace perché non ci dice che andrà tutto bene, anzi, spesso i poeti sono i più pessimisti. Eppure dal pessimismo, o spietato realismo, dei poeti può inspiegabilmente sprigionarsi una potente forza di attaccamento alla vita di cui l’umanità non ha mai saputo fare a meno.

 

Ho cominciato qualche settimana fà a registrare dei video sui poeti e narratori del Novecento ad uso della mia quinta, che dovrà affrontare a giugno (speriamo) l’esame di maturità. Un modo per fornire un surrogato a quel bellissimo privilegio che hanno i ragazzi in tempi di normalità: la scuola.
Giorno dopo giorno mi sto accorgendo che immergermi totalmente in quei temi, in quei versi, in quella bellezza serve egualmente a me come a loro. Forse a me perfino di più: sono la mia àncora.
Ho deciso di condividere quei video anche qui: chissà che qualcuno possa trovarci una breve tregua fugace alla solitudine della sua trincea.

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