Gli anni ’50 nel mondo: la guerra fredda parte II

Ecco la seconda parte della storia della guerra fredda nel mondo: si parla qui della guerra di Corea, il primo conflitto scoppiato dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale. Per quanto riguarda l’URSS, il 1953 vede la morte di Stalin. Dopo un periodo di gestione collettiva del potere da parte di un ristretto gruppo di suoi fedeli collaboratori, assume la guida del paese Nikita Kruschev, che nel 1956, in occasione del XX congresso del PCUS denuncia il culto della personalità di Stalin e i crimini commessi sotto la sua dittatura: i campi di lavoro forzato (Gulag), i processi farsa, l’eliminazione fisica degli oppositori politici, le torture ecc. 

Il 1956 è anche l’anno delle rivolte in Polonia e in Ungheria e della dura reazione di Mosca manda i carri armati a Budapest per stroncare sul nascere le istanze di indipendenza degli ungheresi. Nell’occidente l’invasione sovietica dell’Ungheria provoca una crisi ideologica di molti comunisti e socialisti, che si allontanano dalle posizioni sovietiche. La direzione del PCI rimane invece fedele a Mosca, giustificando l’invasione. 

Ultimo argomento del video è la crisi dei missili sovietici a Cuba che nel 1962 tenne per alcune settimane il mondo con il fiato sospeso, nel terrore che stesse per scoppiare una terza guerra mondiale. 

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L’Italia dal 1945 al 1948

Il vento della guerra fredda arriva presto anche in Italia. L’immediato dopoguerra comincia con una collaborazione al governo e nell’assemblea costituente fra tutti i principali partiti antifascisti, ma presto la spaccatura che si verifica a livello mondiale, si riflette nell’allontanamento dei due fronti politici italiani: quello filoamericano e capitalista (Democrazia Cristiana, Partito Liberale e Partito Repubblicano) e quello socialista filosovietico (Partito Comunista Italiano e Partito Socialista Italiano). Qui un excursus delle principali vicende politiche dal 1945 alle elezioni dell’aprile del 1948. 

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La guerra fredda

È un periodo di solito trascurato a scuola, dove di solito si arriva alla seconda guerra mondiale. Io ne faccio tutti gli anni un punto di necessità: cioè credo che sia assurdo insegnare quello che è successo duemila anni fa e poi fino a cento anni fa e non parlare agli studenti di ciò che è successo praticamente l’altro ieri. Con questo video inizio dunque una serie di lezioni dedicate al periodo che va dal 1945 al 1989. All’interno di esso, tratterò questioni internazionali e vicende italiane. Ecco il primo episodio. Buon. Ascolto  

 

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Il mio nuovo canale YouTube

Cari amici vi presento il mo nuovo canale YouTube. Si chiama Più Scuola Nella Vita. Credo che il titolo si spieghi da solo. 
Vi troverete video dedicati alla Storia, alla Letteratura, alla Filosofia, alla Musica e alla cultura generale. Iscrivetevi per ricevere informazioni sui nuovi video pubblicati. https://www.youtube.com/@piuscuolanellavita
Qui sotto il primo video della serie storica dedicata alla Seconda Guerra Mondiale. 



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“Le gioie del Tango” – Come si costruisce un’emozione…

Da oggi, lunedì primo febbraio 2021 parte su Tango Pasion Radio, una mia nuova trasmissione settimanale. Andrà in onda tutti i giorni della settimana alle ore 16:00 con una nuova puntata ogni lunedì.
Titolo e sottotitolo dovrebbero, almeno nelle mie intenzioni, spiegare un po’ di che si tratta. La parola “gioia” è da intendersi nel duplice senso di gioiello, di perla. Perché l’idea è quella di mettere al centro di queste puntate i passaggi più belli, i momenti musicali più intensi del repertorio tanghero. Il sottotitolo è incentrato sull’altra parola chiave: “emozione”. La sfida è quella di analizzare queste gemme musicali e andare a vedere quali sono gli ingredienti che ci fanno emozionare all’ascolto. Si tratta insomma di “raccontare” la musica per attrarre l’attenzione sui frammenti interpretativi più emozionanti del Tango suonato e cantato. La prima puntata, in onda questa settimana, ma poi (come le seguenti) disponibili sulla sezione podcast del sito della radio (www.tangopasionradio.com) parla di Anìbal Troilo, di cui “racconto” un assolo di straziante bellezza. 
Buon ascolto.

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Tangologia, le periferie del Tango

Non è un caso che le riflessioni oggetto di questo articolo siano sorte proprio nel presente momento storico, mentre il tango è spento, proprio quando sulla porta del salone degli abbracci c’è un cartello con su scritto “chiuso per lutto (paventato)”.
A causa di quella scritta, nel nostro paese dei balocchi non possiamo entrare ormai da quasi un anno. Oppure si potrebbe ribaltare la questione e considerare il concetto di soglia dal punto di vista opposto.
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La radio e un libro: storia di un incontro

C’è in Italia una Radio tutta dedicata al tango. Molti di voi forse lo sapevano già, ma sono sicuro che altrettanti invece lo ignoravano. Vuoi perché sono Tangueros da poco, vuoi per i casi della vita.
Personalmente l’ho scoperta solo pochi mesi fa quando, chiuso in casa come tutti, e in astinenza da Tango come tanti, cercavo in rete tutto ciò che mi facesse sentire un po’ meno lontano da quel mondo. Continua a leggere

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“Con gli occhi chiusi”

Si può considerare questo video, realizzato per il programma di Letteratura Italiana dei “maturandi” di quest’anno, anche come un consiglio per una lettura in grado di sorprendere più di un lettore già “maturo”. Un suggerimento ad accostarsi a un autore ancora poco sconosciuto ai più che, se non fosse morto alla giovane età di 37 anni, sarebbe probabilmente diventato un colosso della letteratura italiana e non solo, avendo mostrato, nei pochi lavori che ha fatto in tempo a terminare, una forza espressiva fuori dal comune e una modernità che gli è valsa il riconoscimento di capostipite di una certa narrativa del Novecento.

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“Chi (non) siamo”? (Non) rispondono Montale e Guccini

Sillabe storte, strade deserte, nuvole basse e un muro scalcinato. Lo schiocco del sole in un campo di grano, parole secche come un ramo. L’animo nostro informe, l’ombra e l’inganno consueto. Chi non siamo?
Favole spente, una sponda brulla, la polvere di un angolo tetro.
Forse un mattino, in un’aria di vetro, qualcuno saprà il segreto. Sarà troppo tardi?

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Furori e divieti durante la Belle Epoque

In questi giorni di forzata clausura e di necessario allontanamento dal tango ballato, mi è capitato di fare una bizzarra ricerca sul tango in Italia negli anni immediatamente precedenti la Prima Guerra Mondiale. Sull’archivio storico del Corriere della Sera ho trovato articoli curiosi e interessanti da cui emerge, da una parte, la consistente diffusione del tango anche nel nostro paese già agli inizi del Novecento e, dall’altra, la determinata intenzione degli ambienti ecclesiastici di vietarlo e reprimerlo in quanto considerato una danza peccaminosa e dannosa alla morale delle anime e delle famiglie italiane.
Condivido qui sotto il video Continua a leggere

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