Aeroporto di Fiumicino un sabato di mezza estate, pomeriggio. Punto ristoro self service in attesa del volo che mi porterà dall’altra parte del mondo.
Con la vista su un anonimo piazzale aeroportuale consumo il tempo che mi separa dall’imbarco mangiando una pietanza senza personalità, mentre davanti ai miei occhi si svolge la seguente scena: un signore sulla cinquantina, solo, come me, si siede al tavolo di fronte con il suo vassoio. Lo posa, prende i piatti sistemandoli davanti a sé e si versa metà bicchiere di Coca Cola dalla bottiglietta. Si capisce che ha fame dalla cura, appena colorata da una lieve impazienza, con cui compie quei gesti preparatori.
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Criticare o capire
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