Juan D’Arienzo.

La rivoluzione restauratrice

Le cose non sono mai solo ciò che sono. Semplicemente perché non sono, ma appaiono. O meglio, saranno anche, ma, per noi, “sono” solo nella misura in cui ci appaiono. Quindi possiamo solo conoscere come si manifestano a noi e mai ci è dato di sapere come le percepisce un’altra persona. Non solo, ma addirittura una stessa cosa ci si mostra a volte molto diversa (e quindi, per noi, è molto diversa) se la percepiamo in momenti differenti della nostra vita. Senza dover andare a ripassare Kant, Sartre o Pirandello, il che – detto per inciso – non farebbe affatto male a nessuno, portiamo il discorso su un piano più quotidiano. Continua a leggere

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