Sillabe storte, strade deserte, nuvole basse e un muro scalcinato. Lo schiocco del sole in un campo di grano, parole secche come un ramo. L’animo nostro informe, l’ombra e l’inganno consueto. Chi non siamo?
Favole spente, una sponda brulla, la polvere di un angolo tetro.
Forse un mattino, in un’aria di vetro, qualcuno saprà il segreto. Sarà troppo tardi?
“Chi (non) siamo”? (Non) rispondono Montale e Guccini
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