Adesso che non possiamo abbracciarci…

E’ appena uscita una bella recensione del mio libro sul sito di Tangoin.it. E’ una delle più attente ed esaustive che lo letto finora. Ringrazio molto la redazione. 
Con l’occasione aggiungo qui sotto alcuni link dove il libro può essere facilmente acquistato con consegna a casa, in questo duro periodo in cui le librerie fisiche sono chiuse. Colgo anche l’occasione per rinnovare a coloro che lo leggeranno o che lo hanno già letto, l’invito ad inviarmi, se vorranno, le loro impressioni, riflessioni o domande (nei contatti trovate email e telefono) . Sarà un modo per stare insieme in questo momento di lontananza forzata. In bocca al lupo e, a tutti, un grande abbraccio virtuale. Grazie 
Ecco il link della recensione:
http://www.tangoin.it/nuovo2016/?p=919

e quelli dove lo si può acquistare, in ordine di affidabilità e rapidità nella consegna secondo i feedback avuti dai lettori: 
Libro Co.
Amazon
Feltrinelli
Mondadori Store

Una storia alle radici del tango. Radici che sono anche del popolo italiano che emigrò in massa in Argentina, dalla fine dell’800 ai primi 30 anni del Novecento

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“Al diavolo i codici”

Il concetto espresso dal titolo non è una mia esclamazione. È una definizione che mi è venuto spontaneo dare al comportamento di un gruppo di persone in cui mi sono imbattuto in una recente esperienza di tango.
La parola “codice” è ambigua e merita un chiarimento. Qui mi riferisco al termine nel suo significato di regola, norma di comportamento. E in particolare di alcune norme dogmatiche per le quali si è perso di vista il nesso logico fra la loro esistenza e la causa che le ha poste in essere.
Nel caso specifico sto parlando dei codici della Milonga:

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Guida alla bellezza

Si possono insegnare le emozioni?

Si può portare una persona ad emozionarsi di fronte ad un qualcosa che, senza una guida, non susciterebbe in lei il minimo interesse?
Se seguiamo il principio, difficilmente confutabile, della spontaneità e immediatezza degli stati emotivi legati a sollecitazioni estetiche (cioè quelle provenienti dai nostri sensi) dovremmo concludere con una risposta negativa.
Si può ordinare a qualcuno di amare Bach? Di commuoversi ascoltando la quinta sinfonia di Mahler o di incantarsi estasiato di fronte alla Venere del Botticelli? Ovviamente no.
Eppure, da quando insegno nelle scuole superiori ho una posizione diversa in merito. Continua a leggere

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Il Tango oltre il Tango

In molti anni di insegnamento del Tango argentino, prima a Londra in pianta stabile fino al 2012 e poi in seguito in Italia, ma nel frattempo anche in vari paesi europei e asiatici incluso l’Indonesia e l’India, ho visto molti allievi che, provenienti da diverse culture e con diverse caratteristiche, talenti, predisposizioni e difficoltà, sono passati attraverso la salida basica, gli ochos, i vari giri e tutti gli altri elementi del vocabolario di questa danza, per diventare parte integrante del mondo del tango. E tutt’oggi, ad ogni nuovo trimestre assisto all’arrivo di nuove facce, gambe e corpi che arrivano per cominciare la loro avventura, attratti da questa parola di cinque lettere densa di risonanze, di fascino e di mistero.
Già, ma attratti da cosa esattamente? Che cosa cerca la gente, consapevolmente o meno, nel Tango? O meglio, cosa c’è nel Tango, a parte il ballo, che fa bene alle persone che vi si appassionano? Continua a leggere

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